TEST DIAGNOSTICI ALZHEIMER, La risposta nell’olfatto

Sono tanti i segnali che il nostro organismo ci invia, ma ancora pochi quelli che siamo in grado di percepire ed interpretare. Nel caso della malattia di Alzheimer, l’importanza di una diagnosi precoce spinge la ricerca ad approfondire maggiormente tali segnali, allo scopo di conoscere meglio quelle che sono le primissime fasi del morbo. Recentemente, infatti, un’altra scoperta ha permesso l’apertura di un nuovo campo d’azione per la ricerca, questa volta incentrato sull’olfatto.

Le narici umane, infatti, avvertono diversamente l’odore: la capacità olfattiva degli individui si basa sulle performance della narice migliore, ma anche il funzionamento dell’altra acquisisce una certa importanza, perché nell’ambito di test olfattivi, è utile nel prevedere l’insorgenza di Alzheimer e Parkinson.

Lo studio appartiene all’Università Canadese del Quebec Trois-Rivière e presentato al congresso a Montreal; a guidarlo, Daphnée Poupon che ha dimostrato che maggiore è l’asimmetria olfattiva, detta iposmia, maggiore può essere il disturbo all’origine. Nuovi test sull’olfatto potrebbero perciò portare ad una maggiore precisione diagnostica e diventare uno strumento utile per prevedere il decorso dell’Alzheimer.