L’USO DEI FARMACI
Invecchiare porta molte conseguenze, sia sul piano fisico che su quello mentale, conseguenze che possono essere più o meno gravi a seconda dello stile di vita che si è condotto nel corso degli anni. Con l’aumentare di malanni e disturbi vari, aumenta anche il bisogno di cure e quindi di farmaci, che dovrebbero dare un valido aiuto agli anziani che cercano di mantenere un certo tenore di vita nonostante l’ostacolo del deterioramento mentale e fisico.
Tuttavia, i farmaci non sempre rappresentano la migliore risposta, o meglio, sono una soluzione da accogliere con qualche riserva, in quanto ai loro effetti benefici corrispondono anche degli effetti collaterali, che non vanno sottovalutati. Nel caso degli anziani, in particolare, questo monito è ancora più importante, siccome il loro metabolismo, non più giovane e quindi rallentato, determina una maggiore sensibilità generale, perchè il farmaco resta nell’organismo per un periodo più lungo del normale, con un conseguente rischio di accumulo. Anche il sistema nervoso, con l’invecchiamento, si deteriora e si mostra molto più fragile e soggetto all’effetto di farmaci quali analgesici oppioidi, antiparkinson, antipsicotici e così via.
Bisogna, quindi, avere estremamente cura del dosaggio, soprattutto quando si è costretti ad assumere farmaci diversi, che possono determinare reazioni collaterali.
Tra i disturbi accusati più frequentemente dagli anziani a causa dei farmaci ci sono infiammazioni cutanee, sbalzi d’umore, disordini allo stomaco e problemi di vista in genere.
Per concludere, i farmaci hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita di un individuo, ma un utilizzo poco consono e inadatto alle condizioni del soggetto può portare più di qualche semplice disturbo e generare problemi che rischiano di essere peggiori di quello stesso che si sta cercando di combattere attraverso i medicinali.