DIABETE E ALZHEIMER
Recenti studi da parte dell’Alexander Siberman Institute od Life Science hanno confermato una tesi già precedentemente avanzata, e cioè che coloro che sono affetti da diabete mostrano maggiore propensione all’insorgenza dell’Alzheimer. L’esperimento ha infatti rilevato che nei diabetici è presente un’attività enzimatica molto elevata che favorisce l’infiammazione delle cellule cerebrali, dunque la loro precoce degenerazione e morte.
I ricercatori, guidati dalla dottoressa Daphne Atlas, si sono immediatamente mobilitati per trovare il modo di ridurre tale attività enzimatica negativa e la risposta è arrivata grazie ad una molecola: è denominata TXM (peptidi-tioredossina-mimetici)-CB3 ed è riuscita a frenare e a prevenire i danni prodotti dall’iperattività degli enzimi.
Si tratta di una scoperta importantissima, che può portare conseguenze immensamente positive per tutti coloro che soffrono di diabete e che rischiano, di conseguenza, anche l’Alzheimer. Dunque, anche se il trattamento è ancora in piena sperimentazione, i risultati sono soddisfacenti e lasciano trapelare più di una speranza: la stessa dott.ssa Altlas, che ha supervisionato lo studio, ha affermato che la ricerca non si fermerà alla sola prevenzione, ma si indagherà il potenziale beneficio della molecola in questione anche per il trattamento dei disturbi cognitivi e della memoria legati al diabete.