Demenza senile: previsioni

A giudicare dalle previsioni, la nostra società dovrà presto fare i conti con un numero sempre maggiore di persone affette da demenza senile, con tutti i costi assistenziali che ne derivano. La prospettiva comincia a preoccupare anche i ministri della Sanità, riunitisi nel dicembre dello scorso anno per affrontare il problema e comprenderne l’entità.
I risultati hanno stupito persino gli esperti: pare infatti che da un milione e mezzo di malati si passerà, entro la seconda metà del secolo, a circa tre milioni.
Esistono, tuttavia, anche delle statistiche che hanno registrato una diminuzione del numero dei casi, almeno per quanto concerne una precisa fascia di età. Studi britannici sullo sviluppo del morbo condotti a vent’anni di distanza, hanno registrato un calo del tasso d’incidenza della malattia, dall’8,3% al 6,5%, così come ricerche danesi hanno confrontato a distanza di dieci anni delle persone nate rispettivamente nel 1905 e nel 1915 e, pur essendo a parità di salute, i nati più tardi hanno fornito l’impressione di godere di una forma mentale migliore.
Analizzando i casi, si è giunti a conclusione che quanto più grande era il volume celebrale, tanto più i casi di ictus e di morbi degenerativi erano rari.
Molto è dovuto anche allo stile di vita, che incide notevolmente sul mantenimento delle facoltà mentali; a tal proposito degli studiosi britannici hanno pubblicato su PLoS ONE i dati di circa 2.000 abitanti del Galles, le cui abitudini di vita sono state osservate per circa 30 anni, e che hanno dimostrato che chi segue un’alimentazione sana, senza eccessi e con una discreta dose di attività fisica, riduce di ben due terzi il rischio di malattie cerebrali degenerative.
Ovviamente, non si possono escludere fattori quali la predisposizione genetica o i fattori ambientali regionali, difficili da influenzare.
In conclusione, si è registrato che il tasso si sta abbassando in misura maggiore nelle donne, ma al momento non sappiamo ancora con precisione il motivo di questo differente decorso.