DEMENZA SENILE LE PRIME SPIE

La demenza senile è una delle patologie più frequenti e preoccupanti della terza età, più lieve dell’Alzheimer ma comunque invalidante in quanto tende alla compromissione delle più semplici facoltà dell’individuo. Sembra, però, che di questo disturbo, subdolo e difficile da prevenire, siano state individuate le spie di allarme, ovvero le avvisaglie da cui poi si va sviluppando la malattia vera e propria. Grazie ad uno studio europeo, coordinato dai ricercatori della III Clinica neurologica dell’università di Firenze, è stato recentemente scoperto un legame tra alcune alterazioni della sostanza bianca del cervello, rilevate da sofisticati apparecchi di Risonanza magnetica e Tac, e i primi sintomi di demenza senile (vuoti di memoria, disturbo dei movimenti e dell’equilibrio ecc.). In tutti gli anziani è riscontrata una certa alterazione di tale sostanza bianca, ma in forma lieve, il che designa il naturale decorso dell’organismo; in un caso su tre, però, tale alterazione è più accentuata e corrisponde ad un aumento dei disturbi senili paragonabili o fortemente vicini alla demenza.
Una ipotesi tra quelle maggiormente prese in considerazione è che tali alterazioni siano causate dall’ischemia, ovvero dal mancato afflusso di sangue a causa dell’irrigidimento dei piccoli vasi sanguigni; in base a questa conclusione, si consiglia di prevenire i fattori di rischio in genere negli anziani, ma soprattutto i fenomeni di ipertensione attraverso soluzioni naturali o anche farmacologiche. La ricerca, intanto, non è ancora conclusa e non è escluso che potrebbe portare col tempo a risposte e soluzioni sempre più precise ed efficaci.