Come l’alimentazione ci aiuta a prevenire l’Alzheimer

Non è più un segreto, il fatto che una corretta alimentazione può prevenire efficacemente l’insorgere dell’Alzheimer. Ma in che misura ciò che mangiamo può aiutare nella prevenzione dei disturbi cognitivi?
La risposta giunge da studi epidemiologici, che hanno dimostrato che ben il 70% dei casi di Alzheimer possono essere prevenuti, grazie ad una dieta ricca di frutta e di verdura, che garantisce al nostro organismo tutti i vantaggi dei composti bioattivi e i nutrienti quali vitamine C, E, D, e acido folico.

In particolare, hanno riscosso un notevole interesse scientifico gli antiossidanti e gli anti-infiammatori, soprattutto flavonoidi o biflavonoidi, il cui consumo ha determinato importanti conseguenze positive dal punto di vista delle facoltà cognitive. Di contro, cibi ricchi di rame, come fegato e frutti di mare, risultano pericolosi perché interrompono lo smaltimento del beta-amiloide, favorendone dunque il deposito.

Inoltre, negli ultimi tempi, c’è un’altra componente nutrizionale che sta acquistando valore rispetto all’Alzheimer, e cioè lo zucchero: il glucosio, in particolare, è indispensabile per la sopravvivenza del nostro cervello e per il miglioramento delle nostre facoltà cognitive.

Ad oggi non esiste una vera e propria cura per il morbo d’Alzheimer, dunque la prevenzione ha assunto un’importanza fondamentale. Grazie ai test genetici attuali è possibile conoscere la percentuale di rischio e la predisposizione al disturbo, così da conoscere con sufficiente sicurezza la propria condizione e agire con il giusto anticipo, regolando alimentazione e stile di vita.