ANZIANI E RISCHI DI CADUTA

Ormai sappiamo che la terza età non è uno spiacevole traguardo, ma un periodo della propria vita ricco di occasioni e di momenti felici. Tuttavia, bisogna riconoscere che l’anzianità ha anche i suoi rischi, dato che il nostro corpo, col passare degli anni, si fa sempre più debole e fragile: col tempo l’agilità, la reattività e la coordinazione si fanno più ridotte, così come la vista, e ciò potrebbe causare spiacevoli incidenti.

I dati ISTAT confermano che le cadute rappresentano la prima causa di incidenti domestici e di ricovero, con il 30% di vittime tra gli ultrasessantenni. A contribuire a questo fenomeno concorrono vai fattori fisiologici, legati all’età, ma anche fattori patologici, quali artrosi, neuropatia diabetica, Parkinson e così via; anche l’assunzione di farmaci possono aumentare il rischio di caduta.
E’ opportuno, quindi, cercare il più possibile di limitare gli ostacoli nell’ambiente domestico, quali tappeti, mobili, o fili esposti.

Le accidentali cadute possono provocare fratture più o meno gravi: frattura all’anca, dell’omero o del polso, per arrivare a traumi cranici o spinali.
Vari studi medici si sono proposti di ideare dei criteri di valutazione per individuare i soggetti a maggiore rischio di caduta e creare un programma fisioterapico di esercizi di prevenzione o riabilitazione, volti al miglioramento dell’equilibrio e al rafforzamento muscolare.
Anche in questo caso, prevenire è fondamentale.