Alzheimer, migliorata la memoria di 10 pazienti
Una efficacissima combinazione personalizzata di dieta, terapie e cambiamenti nello stile di vita: sembra essere questa la straordinaria metodologia che ha portato ben 10 pazienti a mostrare già dopo i primi mesi un miglioramento nella memoria, che è continuato anche nel corso dei due anni successivi.
Lo studio è stato effettuato da un team di ricercatori guidato dal responsabile Dale Bredesem ed è frutto della collaborazione tra il Buck Institute for Research on Aging e i Laboratori di ricerca sulle malattie dell’Ucla: l’obiettivo che il team si è posto è appunto di dimostrare che la perdita di memoria dovuta all’Alzheimer può essere invertita.
Anche se al momento la ricerca è stata effettuata solo su un piccolo gruppo, i risultati sono certamente promettenti e, in alcuni casi, ha permesso ai pazienti persino di riprendere impieghi e hobby che, per il calo delle performance dovute al morbo, erano stati costretti ad abbandonare.
Fino ad ora, nessun farmaco da solo era stato in grado di fermare la progressione dell’Alzheimer, perciò i ricercatori hanno ben pensato di ideare un complesso programma personalizzabile per ogni paziente che prevede ben 36 punti, tra indicazioni alimentari, stimolazione cerebrale, esercizio fisico, ottimizzazione del sonno e somministrazione di specifici farmaci e vitamine. Si tratta di un approccio innovativo al morbo di Alzheimer, che potrebbe portare in seguito ad una terapia vera e propria, capace non solo di bloccare la malattia ma persino di invertirne il percorso.
Tra i pazienti, il team si cura di citare un imprenditore di 69 anni sul punto di chiudere il proprio business a causa degli inconvenienti della malattia e che, a seguito di 22 mesi di trattamento, ha mostrato notevoli progressi ed ha potuto mantere viva la propria attività.