ALZHEIMER, MAGGIOR RISCHIO PER LE DONNE

Le donne sono soggette ad un rischio quasi doppio di contrarre l’Alzheimer: sono queste le conclusioni di una review pubblicata sull’Italian Journal of Gender-Specific Medicine, da parte del Centro Regionale per lo studio e la cura dell’Invecchiamento Cerebrale, dal Dipartimento di Medicina dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova.

Lo studio è alla base di un dato di fatto ormai accertato, e cioè che le differenze di sesso e ddi genere, intese come effetti culturali e sociali, possono influenzare lo sviluppo e la biologia del sistema nervoso centrale nel corso di tutta l’esistenza dell’individuo, e quest vale anche per quei processi patologici che portano alla demenza, quindi all’Alzheimer.

Oltre alla maggiore mortalità maschile in età avanzata, le cause per cui le donne appaiono più esposte alle malattie neurodegenerative sono diverse.
Innanzitutto, c’è il fattore menopausa, che incrementa il rischio di contrarre demenza: in questo caso, una terapia ormonale sostitutiva può avere un impatto molto positivo allo scopo di ridurre le probabilità di ammalarsi.

Seguono i fattori di rischio cardiovascolari, diabete di tipo 2 e ipertensione, che mostrano un preoccupante incremento di prevalenza tra le donne a livello globale.
Al di là dei fattori biologici, ad aumentare le probabilità vi sono anche fattori di carattere sociale, come una bassa scolarizzazione, a contribuire allo squilibrio tra i sessi.
Il 7 ottobre 2016, Carlo Gabelli, uno dei responsabili della ricerca, ha presentato una relazione al Terzo Simposio altoatesino di Medicina di genere, dal titolo “Le malattie neurodegenerative nel confronto di genere”.