Alzheimer, l’importanza di una dieta corretta

Sono tanti i fattori che possono fare la differenza, quando si parla di rischio Alzheimer, e tra questi vi è senza dubbio l’alimentazione. E’ ormai noto, infatti, che un’alimentazione sana ed equilibrata è in grado di diminuire sensibilmente la possibilità di contrarre malattie neurodegenerative quali appunto l’Alzheimer.
A dichiarare ciò è uno studio effettuato dai ricercatori della Tuft University e pubblicato sulla rivista Scientific Reports, che hanno individuato nel consumo eccessivo di alimenti di origine animale contenenti una certa quantità di grassi e zuccheri un potenziale rischio di contrarre l’Alzheimer, soprattutto se tale consumo si protrae dall’età adolescenziale.
Studi precedenti a questo hanno già attestato la notevole influenza che una dieta squilibrata e uno stile di vita sedentario hanno nel 25% dei casi di Alzheimer, e anche in questo caso si è ricorso a sperimentazioni su cavie animali: nel cervello dei topi, sani ma predisposti all’Alzheimer e sottoposti ad una dieta ricca di grassi e zuccheri, si è verificato un eccesso di risposta immunitaria, con la presenza di cellule immunitarie TREM2+. Tale tipologia di cellula, infatti, è una proteina associata alla predisposizione all’Alzheimer e ad altre malattie neurodegenerative, di conseguenza è altamente probabile che i soggetti in cui questo fenomeno di iperattività si manifesta, possano subire processi patologici collegati allo sviluppo del morbo di Alzheimer.
E’ fondamentale, dunque, attenersi ad un regime alimentare ricco di frutta, di verdura e di fibre, cercando di ridurre al minimo tutti gli alimenti saturi di grassi e zuccheri, allo scopo di preservare non soltanto una buona forma fisica, ma soprattutto le proprie facoltà mentali. Ovviamente, questo è un consiglio non soltanto per chi è prossimo alla terza età, ma è applicabile a chiunque: dopotutto, siamo quello che mangiamo, e se mangiamo bene, stiamo bene!